Building
TEAM
Dopo i risultati ottenuti con GUIDA AL BUIO e la GABTherapy nella formazione dei piloti professionisti, nella cura di stati d’ansia ed attacchi di panico, nella formazione di operatori nel sociale con mansioni formative, nella formazione di coach adibiti al training per giocatori non vedenti e giocatori resi non vedenti per aumentarne le capacità cognitive, ci siamo posti un nuovo obiettivo.
OBIETTIVO : Aiutare le persone a livello Emotivo per reagire quando non c’è il tempo di pensare fuori dalla propria Comfort Zone.
Ed ecco perché ci siamo specializzati in Team Building personalizzati.
Infatti a differenza di un normale Team Building, noi prima creiamo un primo contatto con l’azienda committente per capire lo scopo del Team Building come ad esempio rafforzare il team di vendita, i rapporti di relazione, la capacità di collaborazione, aumentare il grado di responsabilità ecc., poi noi confezioniamo un vento fatto su misura in base agli obiettivi con risultati garantiti. Ad oggi le aziende che ci hanno contattato hanno confermato un feedback e una soddisfazione pari al 100%.
Per questo motivo, con il metodo ormai assodato non che certificato, lavorando sulla parte Emotiva delle persone e facendo fare esercizi fuori dal contesto, riusciamo ad ottenere delle reazioni indotte ai partecipanti che, fanno loro il concetto di cambiamento.
Questo permette di radicare nel loro modus operandi il nuovo imprinting, come fosse una loro prassi di pensiero o un automatismo.
Questa innovazione nei Team Building ci permette di annoverare tra i nostri clienti grandi e piccole realtà pronte al cambiamento come.
IL MAESTRO SILENZIOSO E L'ARTE DI CREARE NEL BUIO E RISCOPRIRSI
Creare è come guardare nel buio. Prima non si vede nulla, poi la vista si abitua. La vista è il senso più utilizzato tra quelli a nostra disposizione, ma rischia talvolta di diventare un fattore limitante tanto per la crescita personale
quanto per la propria creatività. In questi team building – ideati sia come momento di riflessione e crescita personale sia di indagine introspettiva – ne indagheremo il perché e cercheremo di lavorare “bendati” nel tentativo di esplorare e di creare “nel buio”, provando a gestire le proprie emozioni, i momenti critici, entrando in un “ascolto altro” dello spazio, del proprio corpo, dei propri sensi. Lavorare bendati e non, in questo contesto, non è un esercizio punitivo, ma un’opportunità. E’ l’invito a liberarsi delle catene della dipendenza visiva e generica e ad aprire le porte a nuove possibilità espressive.
È l’occasione per sintonizzarsi su una frequenza differente, per ascoltare con intensità il linguaggio del corpo, per avvertire
l’energia che scorre sotto la pelle, per percepire il mondo con una sensibilità rinnovata.
Quando creiamo “nel buio”, emergono aspetti di noi stessi che la vita quotidiana,
con il suo incessante bombardamento di stimoli visivi, tende a soffocare.
In queste condizioni, l'intuito e l'istinto possono fiorire, permettendo alla persona di
toccare livelli di autenticità e profondità che la vista , da sola, non può raggiungere.
In queste esperienze, i partecipanti saranno guidati attraverso una serie di esercizi ed
esperienze appositamente create che li aiuteranno a riconnettersi con i loro altri sensi.
Si imparerà a navigare nello spazio senza l’uso della vista, a fidarsi degli altri sensi, a
comunicare senza parole ma attraverso il tocco, il suono, l’odore e il gusto.
Questa esperienza, profondamente immersiva e trasformativa, sfiderà i partecipanti a
superare le proprie paure e insicurezze, a liberare la propria voce interiore e a scoprire
nuove forme di espressione e creatività, attraverso il gioco, la musica, la guida, il ballo, l’improvvisazione e il canto. Il buio, in questo percorso, non è un nemico, ma un alleato.
È un maestro silenzioso che ci insegna a rallentare, a riflettere, a rispettare e ad amare più profondamente
noi stessi e il mondo che ci circonda. Attraverso questo “ascolto altro”, impareremo a vedere oltre l’apparente, a riconoscere il valore dell’imperfezione e dell’incertezza, a celebrare l’arte nella sua forma più pura e liberatoria.
In conclusione, questa specifica esperienza non è solo un viaggio all’interno di se stessi, ma è anche un’esplorazione
audace e profonda dell’essere umano in tutte le sue sfaccettature per aprirsi a nuove forme di relazione con gli spazi, il proprio sé, gli altri. È un invito a spingersi oltre i confini del noto, a rischiare, a creare senza paura, e a vivere con autenticità e coraggio ogni momento della propria vita.